Gli Stati Uniti, si sa, sono il Paese in cui tutto è possibile.
Succede così che Craig Ramini, un ex-informatico di origini italiane, stia tentando dal 2009 di produrre mozzarelle di bufala made in U.S.A..
Craig ha conosciuto la mozzarella di bufala in un suo viaggio in Italia e se n’è subito innamorato: il resto lo ha fatto il tanto tempo passato da bambino nel ristorante italiano che il nonno, emigrato dall’Italia, aveva avviato in America.
Così nel 2009, all’età di 51 anni, Craig decide di lasciare il suo impiego da informatico in un’azienda della Silicon Valley per dedicarsi all’allevamento delle bufale, per arrivare a produrre la famosa mozzarella.
Capita però che un ex-informatico, del tutto a digiuno di allevamento e produzione di formaggi che si lancia in un’impresa tanto suggestiva quanto folle, incontri delle difficoltà: rispetto a quelle italiane, allevate da secoli sul posto, le bufale americane (importate in pochi esemplari negli anni ’70 del ‘900 e riprodottesi fino ad arrivare a quota 8000 capi) producono meno latte e sono difficili da mungere. Craig non si scoraggia, impara a rispettare i “tempi” dei suoi animali e ingaggia un mastro casaro (italiano) che rimane ospite per due settimane nella sua fattoria di Tomales, a 90km a Nord di San Francisco.
Nonostante tutti gli sforzi, però, la prima mozzarella di bufala americana ancora non ha visto la luce. Troppe le variabili da considerare per riuscire ad ottenere il famoso latticino, e che possieda le caratteristiche organolettiche che la rendono unica.
Ma Craig è convinto di arrivare a produrre un prodotto di qualità, prima o poi: sembra che molti ristoratori della zona siano molto interessati al suo progetto e non vedano l’ora di poter acquistare la mozzarella di bufala della California da proporre ai propri clienti, ci scommettiamo a carissimo prezzo!
Ulteriori informazioni sul sito web di Craig Ramini
Fonte: ilpost
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