La carenza d’acqua che da un paio di giorni sta interessando le zone più alte del centro cittadino di Amaseno è in via di soluzione.
Nella giornata di ieri il comune ha investito della questione la società che gestisce la distribuzione dell’acqua ad Amaseno, chiedendo l’apertura dei pozzi di Capodacqua; oggi pomeriggio Acqualatina, con un fax diretto agli uffici comunali amasenesi ha dato il via libera e si è attivata per risolvere il problema.
In queste ore, infatti, i tecnici di Acqualatina S.p.a. stanno provvedendo ad allacciare alla rete i pozzi di Capodacqua che serviranno la contrada e le zone limitrofe, consentendo alla rete del centro abitato di tornare ad erogare il normale flusso idrico.
Il problema è dovuto, spiegano dal comune, dalla scarsa disponibilità di acqua della Fontana Grande che non è in grado di alimentare adeguatamente il serbatoio comunale, provocando, appunto, la diminuzione se non la completa assenza di acqua dai rubinetti di abitazioni e negozi.
Carenza idrica, Acqualatina annuncia l’allaccio dei pozzi di Capodacqua
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ma l'acqua non doveva tornare alcomune dopo il referendum? e come mai nessuno dice che la cassazione ha detto che l'iva sulla monnezza è illegale e che i comune devono restituirla ai cittadini?
grazie
A proposito dell'acqua c'è una grande confusione: il referendum ha solo stabilito di tornare alla normativa precedente, cioé che i privati non potessero avere più del 49% degli ATO. Nel caso di Amaseno il referendum cambia poco o nulla poiché la presenza dei soggetti privati è sempre stata inferiore al 50%, con la maggioranza delle quote in mano ai comuni che compongono l'ATO.
L'iva non si applica sulla TIA ad Amaseno si ha la TARSU, dopo il referendum contro la privatizzazione dell'acqua, il governo Berlusconi ha varato un Decreto, il cosiddetto mille proroghe, che aveva in parte reso vano il referendum e a luglio scorso la corte costituzionale lo ha bocciato quindi ora manca un provvedimento legislativo che attui quanto sancito dal referendum.
Il rimborso dell'IVA è previsto solo nel caso in cui pagassimo la TIA (tassa igiene ambientale)la quale è gravata da IVA al 10%, ritenuta illegittima da una sentenza della corte di Cassazione, invece, ad Amaseno paghiamo la TARSU (tassa smaltimento rifiuti solidi urbani) totalmente esente da IVA.