Il Sindaco di Amaseno ordina il divieto di utilizzo dell’acqua erogata dall’acquedotto pubblico

Con l’Ordinanza n°60/2012 del 26 Ottobre, inviata a Acqualatina, ASL, Arpa Lazio, A.T.O. 4, Carabinieri di Amaseno e Polizia Locale, il Sindaco di Amaseno vieta l’utilizzo dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale per “scopi umani”.
Dopo la carenza idrica di questi giorni, un’altra tegola arriva sulle teste dei cittadini amasenesi, dopo l’allaccio alla rete dei pozzi di Capodacqua. Così abbiamo la disponibilità di acqua ma, di fatto, l’impossibilità di usarla, visto che il divieto di utilizzo per “scopi umani” comprenderà sicuramente il divieto di utilizzo alimentare e sanitario.
In attesa di tornare alla normalità registriamo l’ennesimo disservizio riguardo un servizio che dovrebbe essere un punto fermo in un paese moderno nel 2012, oltretutto pagando tariffe piuttosto salate.

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3 Commenti

  1. L'ordinanza è una precauzione che si usa nei casi di attivazione di pozzi sui quali vanno fatte analisi per diverso tempo o dopo che i pozzi vengono riattivati a seguito di periodi di siccità.
    Le autorità competenti sono chiamate ad effettuare nel frattempo i monitoraggi previsti.
    La stessa ordinanza fu emessa nel 2008 quando furono attivati per la prima volta i pozzi di capodacqua per far fronte alla lunga siccità di quell'anno. Uso umano significa non potabile, ma a fronte di non aver acqua potabile ma di averla per gli usi domestici rispetto a non averla per niente come in questi giorni è meglio sicuro la prima ipotesi.

  2. E' cosa ormai nota quanto l'acqua proveniente dai pozzi di Capodacqua sia inquinata, le cause sono facilmente immaginabili visto che la sorgente è situata in una zona in cui "pullulano" stalle a non finire!!! Durante tutti questi anni non si è fatto nulla… questo perchè i cittadini contano poco o nulla, mentre i bufali hanno il loro peso… e non solo fisico!!!

  3. Nessuno parla dei pozzo di Celma (si chiamano così ma si trovano al confine con Prossedi dopo capodacqua) cavati in mezzo a quattro stalle e per cui non potranno mai essere potabili e per i quali, tra l'altro, la ditta che li ha cavati ha vinto la causa contro il comune di Amaseno che è stato condannato a pagare 75 mila euro alla ditta.
    Dopo la beffa che non possono essere usati come acqua potabile pure il danno della condanna.
    I pozzi di capodacqua non hanno gli stessi problemi

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