Siamo finalmente giunti alla fine del lungo tira e molla tra il presidente dimissionario della regione Lazio da una parte, e Tar, Consiglio di Stato e alcune associazioni di cittadini dall’altro, sulla data delle prossime elezioni regionali. Nella giornata di oggi, infatti, Renata Polverini avrebbe comunicato al Governo le date del 10 e 11 Febbraio 2013 come i giorni per le elezioni per la nomina del nuovo consiglio regionale.
Dopo oltre 2 mesi dalle dimissioni, dopo una sentenza del Tar del Lazio, ricorso al Consiglio di Stato, sospensione del provvedimento emesso dal tribunale amministrativo e successiva conferma del termine perentorio di cinque giorni per l’indicazione della data delle elezioni, si arriva a una conclusione positiva della diatriba.
Resta critica la posizione del Pdl che, per bocca del segretario Angelino Alfano, lamenta il mancato accorpamento delle elezioni regionali con quelle politiche previste per il mese di Marzo 2013.
Secondo Alfano votare in due date differenti costerebbe alle casse dello Stato diversi milioni di Euro, circostanza particolarmente pesante nel contesto della crisi economica che attraversa il paese.
Resta da capire come mai simili scrupoli non turbarono i sonni degli uomini del Pdl un paio di anni fa, quando rifiutarono di unire nella stessa data le elezioni politiche al referendum sull’Acqua Pubblica. Improvviso risveglio delle coscienze o solito, stucchevole e odioso calcolo politico?
Quel che è certo, fermo restando che il costo di due tornate di elezioni costerà parecchi soldi alle casse dello Stato, è che, anche secondo il parere del Consiglio di Stato, l’immobilità e l’assenza di un governo regionale costa molto di più in termini di decisioni non prese per l’assenza dell’amministrazione, a maggior ragione in un periodo di grave crisi, economica e sociale.
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