Il Sindaco di Amaseno torna con decisione sull’inchiesta della Procura di Frosinone condotta dai Nas di Latina e dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Frosinone, che ha portato agli arresti domiciliari nove veterinari della Asl di Frosinone.
Lo fa con un duro comunicato che ribadisce la salubrità degli allevamenti bufalini di Amaseno, e ribatte alle voci diffuse da diversi organi di stampa che vorrebbero la filiera gravemente compromessa da focolai di infezione da TBC.
Ecco il comunicato integrale:
Nell’ambito delle note indagini di polizia giudiziaria che hanno portato all’ arresto domiciliare nove veterinari della ASL di Frosinone, su incarico della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone è stata disposta un’attività di supporto diagnostico finalizzata alla definizione della situazione sanitaria, relativa alla tubercolosi. L’incarico è stato affidato come organo terzo indipendente dalla ASL di Frosinone, ad un sanitario dell’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana il quale ha sottoposto ad accertamenti, nell’ambito del distretto B, otto allevamenti bufalini ed uno bovino per un totale di 622 capi.
Di questi solo in 2 allevamenti ha riscontrato: in uno un caso positivo alla prova della tubercolina e due dubbi e in un altro, che già non consegnava il latte per la produzione di latticini perché segnalato e monitorato da diversi anni, ha riscontrato due positività e due sospetti. Ovviamente gli animali come da normativa vigente sono stati immediatamente macellati.
Quello che più conta però è che tutti gli ulteriori accertamenti diagnostici integrativi eseguiti sugli animali macellati ( prove anatomo-istopatologiche, microbiologiche e biomolecolari) e quelli sui risultati sospetti ( ulteriore intradermoreazione alla tubercolina comparativa) hanno escluso infezioni specifiche da micobacterium tubercololosis in atto o pregresse.
Per maggiore completezza di esposizione c’è da rilevare che, per quello che riguarda l’interpretazione delle prove, il test alla tubercolina viene utilizzato come screening nelle campagne di risanamento e che la sua positività impone l’obbligo di legge dell’abbattimento degli animali in ossequio al principio di massima sicurezza e non può in nessun modo essere considerato indice di malattia.
Gli allevatori di Amaseno e di tutti i Comuni del Distretto B da diversi anni si sono uniformati e vincolati alla procedura di profilassi contro la tubercolosi, brucellosi e leucosi con un notevole sforzo economico ed operativo ben consci del valore aggiunto che un latte di qualità fornisce alla loro fatica che non conosce né Domeniche né giorni festivi né notte e né giorno e le ipotesi di consapevolezza e complicità con eventuali comportamenti scorretti (sottolineando l’eventualità) sono frutto di fantasia, mentre denota non conoscenza scientifica dell’arte di Esculapio l’affermazione che il latte prodotto nel periodo che va dalla inoculazione della tubercolina alla lettura del responso diagnostico non sia e non debba essere considerato utilizzabile e quindi, deduco, distrutto. Sarebbe come sostenere che un bambino durante il periodo finestra successivo ad una vaccinazione non possa essere ammesso alle lezioni scolastiche o che, esempio più calzante, un lavoratore dell’industria alimentare debba essere escluso dalla produzione nel periodo che va da un esame colturale delle feci alla risposta del laboratorio.
Pertanto con riferimento alle notizie di stampa apparse in questi giorni che sembrerebbero mettere in discussione lo stato di salute degli allevamenti della Provincia di Frosinone è doveroso far rilevare come gli accertamenti condotti hanno portato all’esclusione di infezioni specifiche e, quel che più conta, di rischi per la salute dei consumatori confermando lo status di “indenne” degli allevamenti controllati dall’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana.Amaseno 07/12/2012
Il Sindaco pro tempore
Dott. Giannantonio Boni
Incidentalmente Medico Chirurgo
Spec. Igiene e Medicina Preventiva
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