A partire dal 1° Gennaio 2013 entrerà in vigore la Tares, la tassa sui rifiuti che andrà a sostituire Tia e Tarsu, e comprenderà anche il finanziamento dei “costi indivisibili”, i costi di manutenzione che le amministrazioni comunali sostengono per l’illuminazione pubblica, la manutenzione stradale, il verde pubblico e via dicendo.
La tassa si baserà sulle attuali aliquote già in vigore, e, per quanto concerne la parte riguardante i “servizi indivisibili”, i comuni potranno applicare la tariffa di 30 centesimi di Euro (che potranno essere portati fino a 40) al metro quadro, per coprire interamente le spese, comprese quelle per il servizio di raccolta rifiuti, come previsto dal DDL in discussione alle Camere.
Proprio per questo la tassa sarà più pesante delle attuali tasse sui rifiuti in vigore, e porterà nelle casse dello stato circa un miliardo di Euro, sotto forma di taglio dei trasferimenti verso gli enti locali.
La tassa colpirà tutti i fabbricati, negozi, uffici, abitazioni, capannoni, e comunque tutti coloro che “occupano o detengono locali o aree scoperte”, e contrariamente a quanto previsto in un primo momento quando il versamento della prima rata era in agenda per Gennaio, slitterà ad Aprile e le seguenti a Luglio e Ottobre con il saldo, comprensivo delle aliquote eventualmente aumentate, a Dicembre.
Insomma, un vero e proprio salasso per le famiglie italiane, già provate dalla crisi, dal taglio degli stipendi, dalla disoccupazione e dalla tanto odiata Imu, e che rischia di affossare ancora di più la capacità di spesa di milioni di persone e l’auspicata ripresa dei consumi.
Fonte: ilsole24ore
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