Il Comitato Acqua Pubblica di Amaseno ha indetto una riunione per Sabato 2 Febbraio 2013 alle ore 21,00 presso la Sala Parrochiale della chiesa di Santa Maria Assunta. La riunione, sollecitata dall’architetto Gaspare Vinciguerra, affronterà i temi in merito ai rimborsi dovuti per la componente tariffaria del servizio idrico integrato relativa alla “remunerazione del capitale” indebitamente pagata dagli utenti a seguito del referendum popolare del Giugno 2011 e alla non potabilità dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale, non potabile dall’ormai vecchia ordinanza sindacale dell’Ottobre scorso.
Per quanto riguarda il primo problema sembra che la questione sia risolta, grazie al pronunciamento dell’Autorità per l’Energia e il Gas che ieri ha disposto l’immediata restituzione agli utenti delle somme versate in eccedenza nel periodo compreso tra Luglio e Dicembre 2011. I rimborsi, stimati nell’ordine di pochi Euro a famiglia, dovranno essere rimborsati immediatamente, senza che i gestori possano ricorrere allo storno delle somme nelle fatture future.
L’altro problema, grave oltre che per le finanze anche per la salute, riguarda la non potabilità dell’acqua che arriva nelle nostre case. Il gestore dovrebbe provvedere, qualora l’acqua venga dichiarata “non potabile”, a fornire la cittadinanza di acqua potabile in altro modo, leggasi “autobotti”. Non ottemperando a questo obbligo, il gestore costringe, di fatto, a una scelta forzosa: non essendo potabile l’acqua pubblica i cittadini sono costretti, loro malgrado, ad acquistare acqua minerale.
Verrà quindi quantificato il danno economico e illustrate le procedure per chiedere rimborsi e danni per un servizio che viene pagato ma che non è fornito. Probabilmente, a quanto ci è stato anticipato, si procederà con una sorta di class-action contro la società Acqualtina S.p.a., con un legale che raccoglierà le istanze di quanti vogliano riconosciuti i loro sacrosanti diritti e dialogherà con i vertici della società per giungere ad un accordo soddisfacente.
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