L’architetto Gaspare Vinciguerra critico sulla gestione Boni in Comune

L’architetto Gaspare Vinciguerra interviene sul programma del sindaco di Amaseno in materia di tutela ambientale apparso sulle pagine del quotidiano “La provincia” del 27 febbraio 2013, e lo fa con la consueta vis polemica.
“Il suo mandato, durato dieci anni”, attacca Vinciguerra, “si è caratterizzato solo per i tanti buoni propositi, rimasti purtroppo solo proclami che non hanno portato alcun beneficio per il territorio e la popolazione amasenese”.
A parere dell’architetto, “il sindaco di Amaseno a conclusione del suo mandato bene farebbe ad avere rispetto dell’intelligenza del popolo amasenese ed evitare dichiarazioni programmatiche di cui non si comprende la finalità, e che continuano ad essere coerenti con il suo malgoverno del territorio e dello sfascio perpetrato in dieci lunghi anni alla guida del comune”.

“Per capire meglio il grande inganno subito dal popolo amasenese da questo sindaco bisogna ricordare le tante iniziative, finalizzate solo al clamore, come è stato con il marchio “Colossella” o il tanto sbandierato Progetto Integrato di Filiera (PIF)”.
“Va ricordato, inoltre, che nel programma elettorale del 2008, il nostro si è fatto promotore anche della realizzazione di un impianto di Biogas, interessando addirittura l’università di Napoli con studi statistici presso le nostre aziende zootecniche, naturalmente a spese del Comune. Ne scaturiva quindi la sensibilità dell’amministrazione nella ricerca di fonti di energie alternative finalizzate anche alla salvaguardia ambientale.
Anche questa iniziativa è rimasta un semplice spot elettorale che ha dato al sindaco la riconferma, ma dell’impianto di Biogas non si è più avuta notizia. Ora, infatti, si dice contrario agli impianti di biogas in quanto “tra i vincoli applicativi ci sarebbe la digestione anaerobica delle sostanze organiche depauperate del carbonio e “quindi non adatte per lo sviluppo e la vita delle piante”.

“Il dott. Boni”, continua Vinciguerra, “con la sua improvvisata saccenza in materia agrotecnica, ha dimostrato di custodire una colossale ignoranza in materia, non avendo avuto neanche la sensibilità di andarsi a leggere la relazione depositata al comune unitamente al mio progetto per la costruzione dell’impianto di Biogas, dove vengono riportati i valori che si ottengono mediamente dal processo di digestione di liquami bovini ottenuti dall’elaborazione dei dati dal CRPA, Università degli Studi di Milano (Di.Pro.Ve), Università degli Studi di Siena (Dip.Chimica), Istituto Agrario di S.Michele a/Adige, Consorzio Italiano Compostatori.
Questo processo avrebbe permesso agli allevatori di liberarsi dei reflui, per riavere indietro, a fine trattamento, un ammendante compostato dal miglior potere fertilizzante, inodore ed esente da limiti normativi di spandibilità, con notevole vantaggio ai fini anche della salvaguardia ambientale. A differenza di quanto asserito dal Dott. Boni, infatti, il fango digestato utilizzato come fertilizzante è migliore sotto molti aspetti del letame di partenza, dato che contiene più azoto e in forma più utile, è privo di semi delle erbacce, è inodore e non attrae mosche e zanzare.
Naturalmente queste valutazioni non sono state recepite dal sindaco Boni e solo così si comprende il suo atteggiamento ostruzionistico, che lo ha portato a negare alla Soc. “AMASENO NOVAENERGIA S.R.L” la realizzazione dell’impianto di Biogas proposto per il nostro territorio, nonostante tali impianti fossero stati previsti nel suo programma elettorale”
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“E’ stata un’occasione mancata per la ricostruzione e salvaguardia ambientale del nostro territorio; una grande opportunità che avrebbe portato anche occupazione, con l’indotto che ne sarebbe derivato.
Oggi il Sindaco, a conclusione del suo mandato, e forse con l’obiettivo di accaparrarsi qualche poltrona, si propone come esperto in materia di energia rinnovabile; oltretutto, se si considera il momento di recessione internazionale, con la venuta meno degli incentivi statali e comunitari per questi tipi di impianti, ricordo che il comune di Amaseno, a differenza di tanti altri comuni, anche limitrofi, non ha mai richiesto finanziamenti per l’installazione di pannelli fotovoltaici, quando questi impianti venivano finanziati a totale carico dello stato”
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