Il Comitato Acqua Pubblica di Amaseno sollecita i cittadini a richiedere il risarcimento danni ad Acqualatina S.p.a.

Prosegue la raccolta delle adesioni per la richiesta di risarcimento danni da inviare ad Acqualatina S.p.a. in merito alla non potabilità dell’acqua erogata dall’acquedotto pubblico comunale, certificata da una ordinanza sindacale dell’Ottobre scorso e tuttora in vigore.
Il Comitato Acqua Pubblica di Amaseno ricorda a tutti i cittadini che possono esercitare il loro sacrosanto diritto di pretendere che l’acqua pubblica sia potabile e, in second’ordine, che quantomeno non la paghino come tale.
Per aderire è sufficiente portare la copia di una fattura di Acqualatina e di un documento d’identità al tavolo di raccolta in piazza XI febbraio la Domenica mattina, o nell’ufficio di Cesare Vinciguerra in viale San Rocco.

Sorprende che di fronte a un fatto di una gravità inaudita, la gente non scenda in piazza per protestare ogni giorno per difendere un diritto primario, quello di poter utilizzare l’acqua erogata dall’acquedotto comunale per bere o cucinare. Senza dimenticare il risvolto economico, visto che, di fatto, si è costretti ad acquistare l’acqua in bottiglia e, come dichiara il comitato, “Acqualatina S.p.a. a Febbraio ha addirittura aumentato le tariffe dell’8%, dopo che negli ultimi anni gli aumenti arrivavano al 5%”.
Di fronte al silenzio degli Enti Pubblici e del gestore, le cose possono cambiare solo con l’attivazione degli utenti, che, proprio grazie al Comitato Acqua Pubblica, possono avere voce in capitolo e veder riconosciuti i propri diritti.

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