Frigoriferi, lavatrici, 7 televisori, arredamenti vari, damigiane di vetro, bottiglie di plastica, pneumatici di trattori, di biciclette, motocicli e automobili. Questo è lo spettacolo indecoroso che si presenta dinanzi agli occhi di chi passa per la Fontana di S.Maria o del Frullino, una delle sorgenti che ai piedi del monte Torricella, insieme alla più famosa detta degli Ammalati o Donchei, rappresenta(va) un vanto per tutta Amaseno. Da secoli, infatti, le acque che sgorgano dalle cinque sorgenti presenti in poche centinaia di metri, radioattive e ricche di ossigeno e ozono, sono note per le virtù curative e digestive, essendo povere di sali minerali.
Da sempre meta di amasenesi e forestieri (molti), le fontane con in testa quella di Donchei non sono più frequentate come accadeva fino a qualche anno fa. Eppure il restyling e la sistemazione della principale fontana della zona, messa in atto dall’amministrazione comunale, doveva servire proprio a rinverdirne i fasti. Forse che il turista che vuole godere di un angolo di natura, nel vedere elettrodomestici e ogni tipo di rifiuto gettato nelle campagne circostanti non sia esattamente soddisfatto del panorama? Per non parlare di un’altra delle fontane della zona, lavatoio di giorno e luogo di incontri amorosi di notte, con il corollario di rifiuti che potete ben immaginare.
Cosa vogliamo fare della nostra terra? Una delle tante discariche sparse per l’Italia, per uniformarsi al resto del Paese? Oppure preservare quel po’ di natura ancora quasi incontaminata per essere invidiati da quanti vivono circondati dallo smog e dall’inquinamento di aria, acqua e terra? L’unico futuro possibile passa per la salvaguardia della natura e dell’ambiente, specialmente per un paese a forte vocazione agricola come il nostro. Gettare immondizia dovunque ci impoverisce tutti e distrugge l’unica chance che abbiamo per uscire dalla crisi e vivere meglio tutti.
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