
Amaseno – Sono arrivate le bollette Acqualatina con l’importo ricavato dal consumo stimato visto che dai rubinetti non esce una goccia d’acqua. La gente esausta non ce la fa più, al centro storico l’acqua è davvero un miraggio. Il servizio viene parzialmente coperto dalle auto botti sistemate dal gestore n ben cinque punti, ma c’è nervosismo tra i cittadini tanto da determinate anche liti davanti le grosse cisterne per l’ordine di fila con cui prelevare l’acqua potabile. Anche per la posizione delle autobotti ci sono state polemiche e malumori, la zona di Santa Maria si lamenta perché i serbatoi sono stati sistemati a San Pietro, a San Rocco, vicino le scuole ed a piazza della Fonte. Questo perché caricare taniche e farsi una bella salita non è certo salutare con questo caldo, impossibile per gli anziani. Il commercio è distrutto, l’acqua potabile è un miraggio e gli esercenti costretti stanno spendendo un patrimonio in acqua minerale nei supermarket di zona. Ovviamente, sarebbe da precisare il mancato guadagno per tantissimi esercizi commerciali ed i disagi a cui sono costretti i cittadini con lavatrici ferme, lavastoviglie rovinate ed incrostate, condizioni igieniche atroci tra i vicoli dove sono frequentissimi gli avvistamenti di topi. Insomma un paese paralizzato con bollette precise e puntuali, ed un consumo stimato. Nel caso di anziani e malati gravi si tratta di una tragedia inenarrabile. Certo, perché di acqua Amaseno, il paese delle 36 sorgenti, ne deve avere sotto. Lo dimostrano i pozzi delle abitazioni della periferia che, comunque, continuano a fornire acqua a sufficienza, come negli allevamenti. E’ ora perciò di cambiare rotta, non sfruttare più solo le sorgenti superficiali (come Fontana Grande, che rifornisce il pubblico acquedotto, ormai completamente asciutta e pur’essa rifornita con autobotti). Il gestore ha concordato con il comune un piano di investimenti di 2 milioni d’euro che tutti sperano possa per sempre scongiurare altre estati così dure. Marco Bravo
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