Lunedì 25 febbraio, su ordine dei rispettivi sindaci, chiudono le scuole di ogni ordine e grado di Amaseno e Giuliano di Roma, per garantire l’incolumità di studenti, professori e personale non docente, ma soprattutto per monitorare, attraverso gli uffici tecnici, le condizioni degli edifici scolastici dopo l’ultima ondata di maltempo. Questa volta, a mettere in ginocchio la valle dell’Amaseno è stato il vento. Di straordinaria intensità, certo, ma tale che, dalla mattinata di sabato scorso, chiunque si è aggirato per i suoi comuni, ha avuto l’impressione che ci fosse stato un cataclisma, un terremoto, o qualcosa di simile. Insomma, è stata vera emergenza, seppur nata in sordina, nonostante l’allerta della protezione civile regionale, di cui tutti erano informati. Alberi caduti, sulle case e sulle strade, tralicci spezzati, tetti spazzati via, transenne e nastri segnalatori ovunque, via vai di volontari della protezione civile, di vigili del fuoco, di forze dell’ordine. Un bollettino di guerra, i maggiori danni a Giuliano di Roma, dove pochi sono stati i tetti che hanno retto, finanche quello della sede comunale è stato danneggiato. Sono volate tegole, guaine, antenne, parabole, pannelli fotovoltaici, mattoni, marmi, vasi, canne fumarie, lamiere, muretti, sotto le fortissime raffiche di vento che hanno raggiunto il loro culmine intorno alle 12 di sabato scorso. A Villa Santo Stefano centro è anche mancata la corrente elettrica quasi per l’intera giornata di sabato, anche col buio. Due grosse querce si sono spezzate e cadute, l’una direttamente sul muro laterale e sul tetto del Santuario della Madonna dello Spirito Santo e l’altra davanti l’ingresso. A Castro dei Volsci, nella zona di Vallefratta, una signora si è vista cadere un albero sul cofano della sua auto. E’ fortunatamente uscita indenne, grazie ad una tempestiva frenata alla vista del collasso della grossa quercia. Adesso si contano i danni, tanti, troppi, specie in un momento economico difficile come questo, dove si fatica per far quadrare i bilanci. E vale per famiglie ed aziende, ma anche per i comuni. Già pronto a chiedere lo stato di calamità naturale il sindaco di Giuliano di Roma, Adriano Lampazzi, cui probabilmente si affiancheranno i suoi colleghi del circondario, ma i danni hanno riguardato l’intera regione ed è difficile che si riuscirà ad essere risarciti, anche in parte. Non resta che rimboccarsi le maniche, per ora.



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