
L’ufficio postale di Amaseno è senza direttore da oltre un mese. Da fine gennaio, causa maternità e successivo trasferimento, la dirigente incaricata di sovrintendere al regolare funzionamento del servizio aperto ai cittadini ed alle imprese di Amaseno, non c’è più. A lamentarsi del vuoto funzionale non ancora colmato dai responsabili di Poste spa, sono proprio i cittadini. Alcune pratiche, infatti, possono essere espletate solo dal direttore e, comunque, ogni delega al personale in servizio agli sportelli, finisce col creare ritardi e disagi a chi è in fila agli stessi. Proprio come accade in occasione di scadenze importanti e, soprattutto, della riscossione delle pensioni. File interminabili che fanno tornare indietro nel tempo, quando l’ufficio postale del paese era davvero al limite della praticabilità. Inoltre, agli sportelli ci sono al massimo due operatori, di cui solo uno stabile. Per l’altro, le assegnazioni sono temporanee. Per non parlare della distribuzione della posta, oramai un incubo. Troppo lenta, con ritardi spaventosi, se tutto va bene. Perché, in alcuni casi, non viene per nulla recapitata, si perde nel tragitto. Bollette e avvisi scaduti, comunicazioni e documenti non recapitati, non sono ben tollerati dagli utenti, da tempo polemici sulla qualità del servizio a loro riservato. E’ vero che devono essere i vertici aziendali a decidere strategie ed organigrammi, ma ciò che viene chiesto, è solo più efficienza per non subire pesanti disagi. Aspetto, anche questo, legittimo. Da domani, poi, gli uffici postali dovranno anche accogliere le pratiche per il reddito di cittadinanza. Un carico di lavoro in più per il personale, che potrebbe avere nuove ripercussioni negative sugli utenti, in termini di lentezza, mancando una figura di riferimento importante come un direttore. Vedremo.
Marco Bravo
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