
Un brindisi speciale per un’occasione speciale. Questo è quanto accade ogni volta che si vuole festeggiare un evento importante ed unico, speciale appunto. Nel pomeriggio di domenica 24 marzo, nella sala consiliare del municipio di Castro dei Volsci, l’evento speciale da celebrare sarà lo stesso vino con cui brindare. Certo, perché stiamo parlando dell’assaggio del vino di “uva cimiciara”, una varietà autoctona di vitigno, tipico del territorio, lussureggiante quando il Sacco regalava i benefici delle sue acque alle coltivazioni. Ebbene, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Lombardi, la perseveranza dell’assessore all’agricoltura Germana Mantua, ma soprattutto l’”eroismo” di pochi appassionati che hanno voluto preservare quelle coltivazioni tipiche, primo fra tutti l’agronomo castrese Franco Saccocci, si è pensato di valorizzare le qualità del territorio anche attraverso la riscoperta degli antichi vigneti autoctoni. Si è allora puntato sull’uva cimiciara. L’Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio) si è mostrata entusiasta dell’iniziativa ed ha messo a disposizione la sua organizzazione per studiare, selezionare, catalogare, comparare, estrarre il dna, dell’uva cimiciara di Castro dei Volsci. Scoperto che si tratta di una varietà unica, tipica del solo territorio castrese, si è pensato di vinificarla, per sondare la bontà e le caratteristiche del suo “nettare”, in ottica di una possibile commercializzazione che farebbe tornare in auge i vigneti di cimiciara a Castro dei Volsci. Circa 80 chili di uva sono stati così donati a settembre dai proprietari delle poche viti rimaste inalterate, per essere sottoposti alle analisi ed al processo di vinificazione nei laboratori sperimentali dell’Arsial ai Castelli Romani. Domenica, in occasione della prima “Giornata del Borgo” ci sarà l’assaggio, alla presenza dei tecnici dell’Arsial, del sindaco Massimo Lombardi, dell’assessore alla cultura Pierluigi Normalenti, dell’assessore delegato all’agricoltura Germana Mantua e degli altri amministratori comunali. Non finisce qui, perché, nella convinzione che l’uva cimiciara possa offrire davvero un buon vino, commercializzabile, si è anche pensato al dolce tipico da affiancargli attraverso un concorso. Saranno le stesse massaie castresi ad inventarlo e presentarlo domenica. L’intenzione è di trovare anche per esso spazio sul mercato insieme al vino di cimiciara. C’è attesa, perciò, di conoscere il giudizio degli esperti sulle qualità dell’uva tipica castrese, per poi, eventualmente, aprire nuovi canali di crescita legati alla commercializzazione ma anche all’arricchimento del patrimonio naturale e culturale, nel solco delle tradizioni e delle origini del luogo. Una bella domenica davvero si preannuncia per il paese. Appuntamento alle 15 in municipio per il convegno sull’uva cimiciara, per conoscere i suoi segreti ed il suo valore, con brindisi conclusivo; a seguire la selezione del dolce tipico in piazza IV Novembre, nel cuore del centro storico. Marco Bravo
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