E’ ancora prodigio, è ancora miracolo, il sangue di San Lorenzo è tornato a sciogliersi. Comunque lo si voglia chiamare, è un fenomeno straordinario che colpisce chiunque ne venga a conoscenza e decida di osservarlo. Il grumo scuro che per un anno intero rimane allo stato solido racchiuso nella sua piccola ampolla di vetro di epoca romana, è tornato a brillare di rosso rubino, si è liquefatto, è tornato a pulsare, ad essere vivo di nuovo, raggiungendo ieri il suo massimo splendore. Proprio come tradizione vuole, ogni 10 agosto, ogni anno, da secoli, almeno da quattrocento anni, perché sono del 1600 i primi documenti che ne fanno cenno. Il prodigio si è rinnovato davanti agli occhi sbalorditi di migliaia di persone. Arte, storia, fede e bellezza in un solo grande evento: la liquefazione del sangue di San Lorenzo diacono Martire ucciso per ordine dell’imperatore Valeriano nel 258 d.C., arso vivo durante la persecuzione dei Cristiani da parte dei Romani. Gremite di gente le navate della Collegiata gotico cistercense di Santa Maria, dove don Italo Cardarilli ha guidato i fedeli in questo mistero di fede attraverso iniziative, concerti, messe e funzioni religiose, visite ufficiali ed una costante presenza da parte dei parrocchiani che hanno partecipato attivamente all’allestimento dell’evento. Durante la novena i primi segni di scioglimento; in realtà all’inizio della novena era solo una massa nera che giaceva sul fondo dell’ampolla vitrea romana. Poi nei giorni seguenti questa ha iniziato a trasformarsi in sangue vivo appena uscito da una ferita aperta. Due passaggi Rai per questo evento straordinario, registrati dalla troupe sia il 9 che il 10, sia per la trasmissione “A sua immagine” che per un passaggio al TG regionale. La messa solenne del 9 a sera è stata officiata dal vescovo monsignor Ambrogio Spreafico che, nella sua predica, ha ribadito il concetto cristiano di bene, menzionando la metafora del sangue: <<Il martire Lorenzo vorrebbe sciogliere il nostro cuore ed il nostro animo, per godere la gioia del dare e dell’amore. Lasciamoci aiutare da lui che, nel dono della vita per i poveri, il suo tesoro, è diventato luce e guida per noi>>. Oltre la festa, oltre l’evento, un grande momento di riflessione su come sia importante essere uniti ed altruisti. Essere cristiani vuol dire dare la possibilità alla propria intelligenza di propendere al bene attraverso un percorso di sacrificio e sofferenza. Esposto accanto all’altare, il Busto contente un osso di San Lorenzo realizzato dall’artista Giuliano Giuliani su commissione di don Italo Cardarilli, proprio per dare ai fedeli un contributo concreto, un simbolo, un concetto che possa evidenziare quanto fosse rilevante passare la propria vita nella fede conoscendo i suoi simboli.

Informazioni su Lara Celletti
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La prima giornalista donna della Valle dell'Amaseno, tra le province di Frosinone e Latina, iscritta all'ordine nazionale dei giornalisti (pubblicisti) Lazio - dal 1996, laureata in lettere moderne nel 1996 e scienze dell'educazione nel 2010 presso l'ateneo di Cassino, Frosinone. Insegnante di lettere presso IPSSEOA di Ceccano. Ha lavorato in giornali nazionali come Il Tempo ed Il Messaggero (redazioni di Frosinone) Ciociara oggi e l'Inchiesta di Cassino. Ha pubblicato un saggio di storia locale sul Busto di San Tommaso Veringerio, finanziato dall'amministrazione provinciale di Frosinone. Dopo l'acquisto autonomo ed il restauro a proprie spese di stabili antichi, nel centro storico di Amaseno, ha creato locazioni idonee per tutte le possibilità economiche a pochi passi dalla collegiata gotica di Santa Maria in Amaseno in provincia di Frosinone. Attualmente presso l'IIS Ceccano FR tiene un progetto laboratorio di giornalismo e comunicazione con gli studenti. Oltre che di Amaseno News è stata direttore dei giornali: La Voce di Villa (edito è stampato dal comune di Villa Santo Stefano) InformAmaseno (edito dal comune di Amaseno) e La Voce di San Giovanni (paese in provincia di Frosinone dove attualmente risiede)
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