Giuliano di Roma – Dire che sia stato un successo è riduttivo, perché mangiare i cosiddetti “Maccaruni cugli feri” secondo la ricetta originale è davvero una celebrazione dei sensi. Un profumo unico, un gusto insuperabile, un arricchimento per la vista, un’occasione per socializzare e vedere un intero paese riunirsi attorno ad un piatto contadino amatissimo. Stiamo parlando della tradizionale Sagra dei Maccaruni cugli feri organizzata dalla Proloco di Giuliano di Roma, che da ben ventiquattro anni propone a chi vuole accontentare il proprio palato, e non solo, uno dei piatti tipici della cucina del paese, anzi un piatto unico del posto, visto che non si hanno notizie di simili preparazioni altrove. Eppure si tratta di semplici maccheroni preparati con acqua e farina, secondo la tradizione contadina. Con una particolarità, però, che sono cavi all’interno, perché le abili mani delle massaie giulianesi li “sfilano” uno ad uno da un ferro (in genere si usano i ferri degli ombrelli), tirando fuori una specie di spessi “bucatini”. Una ricetta che le donne di Giuliano si tramandano di generazione in generazione. Una pasta che poi viene cotta in calderoni e condita con sugo al ragù e pecorino. Erano due anni che in tantissimi attendevano la ripresa di questo appuntamento, un cult dell’estate giulianese, nel clima dei festeggiamenti per il patrono San Biagio. Tanto che si tiene ogni anno, il mercoledì prima della festa. Finite le restrizioni dettate dal covid, la gioia e l’attesa è stata tanta ed in centinaia si sono presentati all’appuntamento dello scorso 24 agosto. Sono venuti non solo da tutta la provincia, ma anche da Roma e dal pontino per non perdere quella che è una vera prelibatezza, unica nel suo genere.

Informazioni su Lara Celletti
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La prima giornalista donna della Valle dell'Amaseno, tra le province di Frosinone e Latina, iscritta all'ordine nazionale dei giornalisti (pubblicisti) Lazio - dal 1996, laureata in lettere moderne nel 1996 e scienze dell'educazione nel 2010 presso l'ateneo di Cassino, Frosinone. Insegnante di lettere presso IPSSEOA di Ceccano. Ha lavorato in giornali nazionali come Il Tempo ed Il Messaggero (redazioni di Frosinone) Ciociara oggi e l'Inchiesta di Cassino. Ha pubblicato un saggio di storia locale sul Busto di San Tommaso Veringerio, finanziato dall'amministrazione provinciale di Frosinone. Dopo l'acquisto autonomo ed il restauro a proprie spese di stabili antichi, nel centro storico di Amaseno, ha creato locazioni idonee per tutte le possibilità economiche a pochi passi dalla collegiata gotica di Santa Maria in Amaseno in provincia di Frosinone. Attualmente presso l'IIS Ceccano FR tiene un progetto laboratorio di giornalismo e comunicazione con gli studenti. Oltre che di Amaseno News è stata direttore dei giornali: La Voce di Villa (edito è stampato dal comune di Villa Santo Stefano) InformAmaseno (edito dal comune di Amaseno) e La Voce di San Giovanni (paese in provincia di Frosinone dove attualmente risiede)
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